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Export: Parma tiene e nel primo semestre fa meglio di tutti gli altri in Emilia-Romagna

Export: Parma tiene e nel primo semestre fa meglio di tutti gli altri in Emilia-Romagna

Grazie alla crescita di alimentare e farmaceutica, riesce a contenere il calo delle esportazioni

Le elaborazioni condotte su dati Istat dall’Ufficio Studi dell’Unione Parmense degli Industriali sono basate sui valori correnti delle esportazioni di “merci”; i dati relativi all’export di “servizi” (credito, consulenza, lavori estero, ecc..) non sono conteggiati dall’Istituto.
 
Recentemente l’Istat ha reso noto i dati relativi all’andamento delle esportazioni nel periodo compreso tra aprile e giugno 2020. Come prevedibile le esportazioni nel pieno del lockdown hanno registrato un calo dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2019 che ha di fatto arrestato il buon risultato che era stato registrato fra gennaio e marzo (9%).
Emerge così una variazione media per il primo semestre 2020 che vede solo un lieve calo dell’1% rispetto al 2019, una percentuale minima rispetto al crollo registrato dalle esportazioni a livello regionale (-14%) e nazionale (-15%).
 
Parma è risultata la provincia in Emilia Romagna che ha registrato il calo delle esportazioni più contenuto per la presenza dell’industria farmaceutica (+24%) e alimentare (+18%) che sono tra i settori che hanno potuto non interrompere l’attività di produzione durante il periodo.
 
Considerando nel dettaglio l’andamento dell’alimentare per comparti è bene precisare che la crescita dei volumi esportati ha riguardato in particolare i prodotti “da dispensa” del comparto pasta, dolci, surgelati, precotti (+42%), del comparto delle conserve ittiche (+33%) delle conserve vegetali (+19%). Inferiore ma comunque positivo è risultato l’andamento delle conserve animali (+3%), in calo l’industria casearia (-8%) e in particolare l’industria molitoria (-43%) e delle bevande (-6%) comparti che sono più legati alle attività di ristorazione.
 
Quanto al settore della chimica farmaceutica l’incremento complessivo del 24% rispetto al 2019 risulta collegato alla presenza in provincia di importanti aziende attive nell’ambito respiratorio e immunologico che hanno registrato un importante aumento della domanda statunitense.
 
Andamenti negativi con cali a doppia cifra per tutti gli altri settori: metalmeccanica -18%, tessile abbigliamento -36%, gomma plastica -14%, vetro -17%, legno -12%, carta e grafica -15%.
 
Osservando le tendenze per aree geografiche, si nota che, nel primo semestre 2020 si sono riscontrati cali “contenuti” delle esportazioni verso l’Unione Europea (-3%) e gli altri Paesi Europei (-7%). In aumento le esportazioni verso il Nord America (+60%) e l’America Centro Meridionale (+7%). Si segnalano contrazioni più rilevanti delle vendite verso il continente asiatico, (-18%), africano (-40%) e il Medio Oriente (-10%)
 



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